Quante volte a settimana? – n°2 -
Le possibili cause che portano uno – o entrambi – i membri della coppia a una diminuzione di desiderio sessuale sono molteplici, e nella maggior parte dei casi risulta praticamente impossibile distinguere il piano organico da quello psicologico o relazionale. Proveremo qui di seguito a stilare un elenco, ben sapendo che lnon potrà essere esaustivo, e che le singole voci non possono essere considerate a sè stanti. Rivolgersi a uno specilista è sicuramente la decisione migliore in caso di dubbi.
Componenti fisiologiche: fattori ormonali(basso testosterone, alta prolattina, etc.), assunzione di farmaci, eccessivo stress, obesità, fumo, eccessivo consumo di alcol, etc.
Componenti psicologiche e/o relazionali:
- lutto per la perdita di una persona cara
- tradimento non superato
- senso di colpa relativo al piacere sessuale
- paura di fronte ad una crescente intimità all’interno della relazione: alcune persone – per indole personale, oppure per pregresse esperienze dolorose – possono fare molta fatica a lasciarsi andare all’interno di un rapporto di coppia, per timore di soffrire troppo in caso di abbandono
- sentimenti di rabbia verso l’altro
- troppa abitudinarietà e/o pigrizia
- eccessivo attaccamento all’altro: è fondamentale che ciascun partner mantenga alcune aree della propria vita autonome rispetto alla coppia. Frequentare amici diversi, avere interessi autonomi e saper stare un po’ da soli è utile per mantenere vivo il dialogo e per valorizzare di più l’altro nei momenti condivisi; la simbiosi rischia invece di diventare soffocante, e quindi di scatenare reazioni di “fuga”
- difficoltà ad accettarsi fisicamente: se una persona non si piace, può essere che proietti sull’altro il proprio malcontento, immaginando di non poter attrarre il/la partner; lo scarso desiderio permetterebbe così di avere meno contatti sessuali, e quindi di correre meno il rischio di sentirsi messo/a alla prova
- disfunzioni sessuali – come eiaculazione precoce, vaginismo, impotenza, anorgasmia -: in realtà è molto difficile stabilire che la presenza di queste alterazioni sia una causa o una conseguenza del basso desiderio sessuale, ma in ambito scientifico è risaputo che spesso si accompagnano a vicenda. Riconoscerne la presenza e volerle affrontarle è un primo e fondamentale passo da compiere per il benessere individuale e di coppia
- nascita di un figlio: i cambiamenti fisici per la donna, i nuovi impegni familiari, lo sconvolgimento della routine, i nuovi investimenti affettivi possono mettere a dura prova la vita sessuale di coppia, che necessita di un fisiologico periodo di riadattamento alle nuove condizioni
- dipendenza dalle tecnologie – computer, cellulare, televisione, consolle per giochi, etc. -: gli ausili elettronici ed informatici che fanno parte del quotidiano sono sempre di più, ma è essenziale sapersi limitare, in quanto rendono molto difficile la gestione del tempo e delle risorse fisiche e mentali a disposizione (sarebbe bene non vedere la tv a letto o comunque non addormentarsi di fronte alla televisione, staccarsi dal computer entro una certa ora, lasciare il cellulare spento durante la notte, imporsi dei tempi per dedicarsi ai videogiochi)
- conseguenze psicologiche dello stress: la stanchezza e il nervosismo impediscono di godersi appieno il tempo libero, e di conseguenza la sessualità. Per questo è auspicabile separare il lavoro dalla vita privata, soprattutto dentro al letto
- dolore durante l’atto sessuale: è spesso causato dalla presenza di tensione, ma anche da posizioni scorrette, oppure da malattie di origine fisica o psicologica che possono portare ad avere rapporti dolorosi. In questi casi è importante innanzitutto consultare il proprio medico – ginecologo o urologo -
- scarsa intesa con il partner: la sessualità ha una componente fondamentale di comunicazione; si tratta quindi di trovare un’intesa con il/la partner, che a volte nasce spontaneamente, mentre altre va attivamente perseguita
- paura della gravidanza: a volte il calo del desiderio si verifica dopo l’interruzione della contraccezione o in seguito a discussioni sull’opportunità di fare figli
- omosessualità latente: a persona può essere non pienamente consapevole dei propri impulsi omoerotici. Evidentemente si tratta di una situazione che può essere esaminata insieme a uno psicologo esperto
- incapacità di vivere la sessualità in termini ludici (vedi articolo correlato): può succedere a persone che hanno uno spiccato orientamento per attività utili e finalizzate, in cui un forte senso dell’ordine e del dovere possono rendere difficile abbandonarsi agli impulsi sessuali, che sono sentiti come difficili da gestire
- ortodossia religiosa: in alcune situazioni, in fase di anamnesi dal sessuologo, emergono pensieri o fantasie collegati e insegnamenti religiosi sessuofobici, che influenzano enormemente il piano affettivo ed emotivo
- fobie o avversioni sessuali: a volte si verificano in individui che hanno subito traumi sessuali, o che comunque hanno dei vissuti dolorosi non elaborati in questo frangente
- paura delle malattie sessualmente trasmissibili
- invadenza da parte della famiglia d’origine
- incapacità di tutelare la dimensione di coppia dalla presenza dei figli, che a volte può diventare schiacciante: è fondamentale per l’equilibrio di tutta la famiglia che mamma e papà continuino ad avere spazi di autonomia in cui pensare a sé come coppia
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