La sessualità di coppia durante la gravidanza

Cosa succede alla sessualità di coppia durante la gravidanza? Molte volte viene trascurata, oppure regolata secondo principi che derivano da luoghi comuni spesso confusi, e che altro non fanno se non creare difficoltà. È facile, infatti, che in questo delicato periodo si accendano perplessità, spesso derivate da pregiudizi culturali inaffidabili e senza alcun fondamento scientifico… mentre sarebbe assai più opportuno dar voce alla creatività e alla ricchezza di nuovi stimoli!

La gravidanza in sé è una manifestazione fisiologica, e in quanto tale – salvo contrarietà mediche o fattori di rischio specifici, da approfondire con il proprio  ginecologo – non rappresenta affatto un ostacolo per l’espressione della sessualità. Vero è che bisogna considerare l’irruenza dei cambiamenti fisici e psicologici cui va incontro la futura mamma – e le ovvie conseguenze nel papà -, ma ciò non significa farsi condizionare fino a vedere limitata la propria vita di coppia!

Quindi, fermo restando il desiderio della donna e quello dell’uomo, è importante fissare una prima evidenza: l’attività sessuale non rischia di causare danni il feto… ma anzi: una vita sessuale soddisfacente genera grandi benefici nella donna, nella coppia e quindi nel nascituro stesso.

Questi alcuni degli ostacoli che sovente sciupano l’intesa di coppia a letto durante il periodo della gravidanza:

  1. I cambiamenti fisici nella donna: soprattutto il primo periodo può essere difficile da questo punto di vista, per via di squilibri ormonali, possibili nausee, aumento del volume e indolenzimento del seno, etc. Tuttavia ciò non significa che si debba necessariamente praticare l’astensione totale, e comunque è bene sapere che ciascun trimestre può essere molto diverso dall’altro: l’importante rimane sempre il fidarsi delle proprie sensazioni.
  2. La convinzione aprioristica che la donna incinta provi meno desiderio sessuale o sia meno capace di sperimentare piacere. Ferme restando le fisiologiche e importanti variazioni ormonali, non tutti i cambiamenti sono in sé sfavorevoli: ad esempio se da una parte desiderio può calare per gli alti livelli di progesterone, dall’altra gli ormoni gravidici facilitano la lubrificazione vaginale e la risposta orgasmica, così da permettere alla donna di abbandonarsi più serenamente all’attività sessuale.  Sono inoltre significativi gli aumenti nella percezione delle contrazioni orgasmiche, a causa dell’ispessimento della muscolatura uterina.
  3. Il timore che il coito con penetrazione possa favorire – nel primo trimestre – l’aborto: in realtà gli aborti che si verificano in questa fase sono dovuti ad anomalie genetiche, e difficilmente a cause meccaniche.
  4. L’idea che esista una distinzione tra la funzione riproduttiva della sessualità e il piacere ad essa connaturato: la comunicazione di coppia, la possibilità di giocare (vedi articolo correlato) e condividere nuove esperienze ed emozioni possono continuare, e anzi trovare nuovi spunti e peculiarità.
  5. Il sospetto che il comportamento sessuale possa fare male alla futura madre e/o al bambino. È indispensabile partire da questa nozione: il feto si trova ben protetto all’interno del suo sacco amniotico e isolato dall’esterno grazie alla presenza del tappo mucoso. Questo significa che, fermo restando l’accorgimento di non utilizzare posizioni “estreme”, il pene non può entrare in contatto diretto con il feto durante il rapporto, e per il resto basta seguire le indicazioni della donna riguardanti il proprio agio.
  6. La credenza secondo cui una fervida attività sessuale possa avere qualche conseguenza sul futuro bambino, condizionandolo in una certa misura, o addirittura che egli ne possa avere una qualche forma di consapevolezza.

Le sfide da accettare per la coppia sono ovviamente tante, per ciascuno dei partner in modo diverso, anche perché non possiamo dimenticare che il periodo della gravidanza attiva molte fantasie ed emozioni inconsce, che hanno un’influenza considerevole su comportamenti e attitudini, ma che difficilmente possono essere governate.

A livello consapevole, tuttavia, la coppia potrebbe considerare la gravidanza come una sorta di fase di passaggio nella propria attività sessuale: dalla vita a due a quella a tre (o più!) è fondamentale mantenere o addirittura ravvivare tutti quei rituali esclusivi che favoriscono una ricca comunicazione corporea ed emotiva tra i partner. L’intimità può trovare un grande rinnovamento durante la gravidanza, se i partner riescono a lasciarsi andare a carezze, coccole e baci in maniera inedita, favorendo così la creazione e il consolidamento di una basilare armonia.

In questo senso i rapporti sessuali durante i nove mesi della gravidanza possono avere un effetto positivo nel ménage di coppia, sia dal punto di vista psicologico che fisico, creando un’atmosfera quanto più possibile serena, necessaria per affrontare un periodo impegnativo come quello del parto e del puerperio.

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