Quante volte a settimana? – n°1 -
A partire dalle chiacchiere tra compagni fino alle confidenze intime tra amiche, passando per lo studio del consulente in sessuologia, la domanda su quante volte sia “normale” per una coppia avere rapporti sessuali è tra le più gettonate.
L’interesse nasce innanzitutto dal concetto stesso di desiderio, che è un aspetto della sessualità piuttosto difficile da definire (leggi qui per approfondire).
Risulta tuttavia molto difficile riuscire a definire un livello di desiderio “normale” da utilizzare come riferimento, e gli studi statistici sono solo degli standard generici che difficilmente hanno un valore dirimente sul tema: nel momento stesso in cui ci si pone la questione, significa che almeno uno dei partner avverte una distanza dall’altro, e quindi una certa divergenza esiste già.
A riguardo, le questioni da prendere in considerazione sono diverse.
Per cominciare: avere un “basso” interesse sessuale, è diverso dal provare una vera e propria avversione all’idea di avere un rapporto con il/la proprio/a partner: il primo caso si concretizza in scarse azioni propositive o rari pensieri riguardanti il rapporto sessuale, ma non implica un vero e proprio evitamento dell’atto, come accade invece nel secondo caso.
Inoltre, dal punto di vista clinico bisogna distinguere il desiderio cosiddetto spontaneo da quello ricettivo: ci sono molte persone che difficilmente prendono l’iniziativa all’interno della coppia, ma non per questo non provano desiderio; può essere ad esempio che lancino segnali in maniera molto discreta, oppure che semplicemente aspettino che sia l’altro a esporsi, rispondendo poi in maniera assolutamente adeguata e partecipe.
Nella maggior parte dei casi in cui si parla di scarso desiderio, il conflitto di coppia assume un ruolo sostanziale, anche se è spesso impossibile comprendere se si origini prima la problematica sessuale oppure quella relazionale. Essendo infatti la sessualità un aspetto così intimo dell’individuo e un terreno di gioco così importante nella coppia, sono molte le componenti che la caratterizzano e influenzano. Malintesi e contese rendono difficile il lasciarsi andare al piacere sessuale con l’altro, alimentando invece sentimenti negativi, comportamenti aggressivi, oppure evitanti e una preoccupazione crescente per i possibili momenti condivisione affettuosa.
Frequentemente viene messa in atto una confusione dannosa da parte del partner più ritirato: i momenti di tenerezza dell’altro vengono interpretati come approcci sessuali, alimentando il circolo vizioso di allontanamento reciproco tra chi rifiuta e chi si sente rifiutato.
Progressivamente l’esperienza sessuale perde valore per entrambi, e l’intera economia della coppia perde qualcosa, perché diminuisce l’intimità, e diventa più difficile affrontare tutte le minime questioni quotidiane.
Quali possono essere la ragioni che a un certo punto portano due partner a scoprirsi sessualmente e affettivamente distanti? Nel prossimo post sul tema approfondiremo l’argomento…
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