Note sulla depressione post-partum

Sono diversi gli autori che in vari Paesi del mondo rilevano l’impatto della depressione materna post-partum

  • sulla salute del neonato e
  • sul suo sviluppo socio-emotivo e cognitivo, nonché
  • sulla relazione madre-bambino.

Esistono infatti evidenze del fatto che lattanti nati da madri depresse abbiano maggiori probabilità di pesare poco alla nascita, di presentare più frequentemente malattie diarroiche, e infettive e di essere soggetti a un numero maggiore di ricoveri ospedalieri.

Sono state inoltre trovate prove del fatto che la relazione madre-bambino può essere compromessa quando la madre non può

  • dimostrare un affetto positivo nei suoi confronti,
  • soddisfare adeguatamente i suoi bisogni, e
  • rispondere attivamente e appropriatamente alle sue richieste.

A sua volta, una relazione madre-bambino compromessa influisce negativamente sullo sviluppo cognitivo del bambino, sull’incremento delle sue competenze sociali, comportamentali ed emotive.

Le esigenze psicosociali e fisiologiche collegate alle gravidanza e al prendersi cura di un neonato fanno sì che una donna nel periodo precedente e seguente al parto sia più facilmente soggetta a problemi di salute mentale, specialmente in circostanze ambientali avverse. Ecco perché è così importante che i servizi sanitari e consultoriali che si occupano nello specifico del periodo pre- e post- natale hanno un ruolo fondamentale nell’informare e nell’accrescere le competenze psicologiche materne, in stretto collegamento con l’attenzione alla sua salute mentale.

Esistono precisi protocolli di intervento graduali che permettono in prima battuta di valutare il benessere emotivo della donna e la qualità del contesto sociale in cui vive (attraverso domande strutturate o questionari auto-compilati), e in seguito di predisporre gli interventi più opportuni a livello educativo e psicologico per affrontare sia le esigenze psicologiche individuali, sia quelle relazionali e familiari.

Per evitare eventuali compromissioni nel prendersi cura della salute infantile e dello sviluppo, gli interventi devono accompagnare le esigenze del bambino e puntare al rafforzamento della relazione madre-bambino, oltre che avere un occhio di riguardo per la salute materna – fisica e mentale, essendo esse strettamente collegate -.

Nel complesso, a livello internazionale gli esperti in materia ritengono che la consapevolezza dell’importanza di dare attenzione alla salute mentale della donna nel periodo perinatale e al suo impatto sulla salute del neonato non manchi. Essi sottolineano inoltre la necessità di utilizzare un approccio multidisciplinare alla questione, attraverso la ricerca, l’educazione, la prevenzione e la presa in carico psicologica, oltre che l’attenzione a che siano presenti determinate necessarie condizioni concrete di base (come ad esempio una sufficiente disponibilità economica, un adeguato livello di istruzione, una rete sociale sufficiente).

- testo tratto dal sito World Health Organization -

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