La paura del parto – n°1 -

Il parto può fare paura in quanto evento ignoto e imprevedibile: ecco perché succede anche a donne che non sono primipare. Le componenti in gioco sono molte, e riguardano molteplici aspetti: l’integrità fisica di mamma e bambino, il senso di responsabilità, il timore del dolore, e così via.

Dal punto di vista socio-culturale, si collega alla mancanza di consuetudine tipica delle famiglie moderne, dove determinati momenti della vita non vengono più condivisi tra le varie generazioni. Inoltre, essa è tipica dei Paesi più ricchi, nei quali è sempre più diffusa la paura del dolore, e dove quindi vengono messe in pratica condotte di evitamento ogniqualvolta sia possibile (antidolorifici, anestesie, etc.): in questo caso il dolore viene vissuto in modo passivo, come qualcosa che viene esclusivamente subito.

Viceversa, proprio durante il parto, mentre attraverso una conduzione attiva del dolore, la donna potrebbe ecologicamente essere messa in condizione di gestirlo invece di esserne sopraffatta. Ciò significa a priori conoscere bene il proprio corpo, rispettarlo e dedicarvisi: questo permetterebbe di aver meno paura di perderne il controllo, e quindi una sensazione di maggior padronanza psichica. Rimane comunque il fatto che durante il parto sia necessario affidarsi ad altre persone (principalmente l’ostetrica), ma questo non significa passivizzarsi totalmente… altrimenti, visto in quest’ottica, è praticamente ovvio che una donna  provi molta paura! Ecco perché in previsione del parto è bene circondarsi di poche persone, ma che siano fidate, soprattutto affidabili emotivamente.

La smisurata medicalizzazione dell’evento nascita già a partire dai primi momenti della gravidanza dedica troppo spazio a tutto ciò che è mentale, e spesso alimentando illusioni: si possono fare molti esami, ma nulla può scongiurare tutti i tipi di patologia, e si utilizzano farmaci ed espedienti artefatti per gestire tempi e modi. Eppure la paura del parto tra le donna aumenta! Come mai? Nonostante ci sia l’evidenza scientifica di una netta diminuzione del tasso di mortalità infantile nei Paesi Occidentali. Che significa? Forse che l’emozione della paura (qui, come in tante altre situazioni) è slegata dal funzionamento logico della nostra mente: possiamo sapere tante cose a livello consapevole, ma lei può arrivare comunque, proprio perché per definizione completamente irrazionale.

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