Il parto orgasmico esiste?
“Orgasmic birth” è il nome di un documentario girato in Gran Bretagna che da qualche tempo sta generando parecchio scalpore: esamina la natura intima della nascita – un miracolo di tutti i giorni – e il potente ruolo che essa svolge nella vita delle donne, in particolare quando si sentono autorizzate a vivere pienamente questa esperienza unica.
Innanzitutto, per affrontare questo tema è necessario fare un passo indietro rispetto a quanto siamo abituati a sapere sull’argomento, liberandosi dei molteplici pregiudizi ad esso collegati: dolore, sofferenza, stress, traumi fisici e psicologici.
Secondo i documentaristi, sostenuti dalle numerose rivelazioni di donne che hanno dichiarato di aver provato in prima persona la magica esperienza del cosiddetto “orgasmic birth”, la nascita di un bambino può trasformarsi in un momento non solo piacevole, ma addirittura estatico ed estremamente soddisfacente dal punto di vista sensoriale ed emotivo.
La ricerca scientifica ci mostra sempre più spesso l’evidenza del fatto che l’avventura intima della nascita
- influenzi profondamente la vita di una donna,
- abbia effetti importanti sull’esperienza corporea ed emotiva del neonato e
- crei presupposti fondamentali per la costruzione della futura esperienza relazionale tra i due.
L’argomento principale del documentario in questione – a cura di Ina May Gaskin, ostetrica e fervida sostenitrice del parto naturale – non va banalizzato riducendo il tutto alla possibilità che la donna provi un orgasmo durante il parto, ma va riferito all’eventualità che il parto sia un’esperienza fisicamente piacevole, e non venga designato esclusivamente con le connotazioni negative tipiche del dolore del travaglio.
Di fatto, durante la nascita, il bambino stimola le stesse terminazioni nervose sollecitate durante il rapporto sessuale e, inoltre, avviene la liberazione di una complessa catena di ormoni, che hanno la funzione di promuovere l’attaccamento verso il bambino, e che hanno quindi connotazioni piacevoli (l’ossitocina in primis, sostanza che normalmente si libera, appunto, dopo l’orgasmo).
Questo è ciò che si verifica dal punto di vista corporeo, ma vi sono altre dimensioni umane indispensabili da considerare.
L’esperienza estatica durante il parto è possibile partendo innanzitutto da uno stato psicologico di estrema consapevolezza nella donna, e dall’assenza di alterazioni corporee procurate da farmaci o espedienti meccanici.
Un presupposto fondamentale è che la donna sia biologicamente predisposta a conoscere se stessa e il funzionamento del proprio corpo, soprattutto in un momento così istintuale come quello del parto. Ad esempio, si tratta di un evento naturalmente piuttosto cruento, ed è necessario che sia così, altrimenti il bambino non potrebbe uscire dal corpo materno… dal punto di vista psichico questa forma di aggressività rappresenta in realtà per la mamma una eccitantissima sensazione di potenza e di forza.
L’estasi a cui si fa riferimento, quindi, ha a che fare con l’insieme di sensazioni corporee, psicologiche, affettive e relazionali che caratterizzano l’evento del parto.
Bisogna ricordare, inoltre, che
- il modo in cui una donna partorisce ha il potere di modificare la propria percezione di sè in maniera importante (basti pensare al senso di fallimento di alcune donne costrette al parto cesareo),
- il modo in cui la neo-mamma si sente ha delle conseguenze fondamentali su se stessa e sulle cure che può mettere in atto per il suo bambino.
La provocazione contenuta in questo documentario si riferisce alla medicalizzazione sempre più imponente dell’evento “parto”, in seguito alla quale ogni donna viene trattata come se fosse ad alto rischio (vedi in proposito questi due post: 1 e 2): si tratta di un sistema culturale purtroppo sempre più diffuso, nei confronti del quale anche l’OMS stra cercando di correre ai ripari, valorizzando il più possibile le risorse a disposizione, e minimizzando gli interventi esterni.
Queste le parole dell’ostetrico brasiliano Ricardo Jones: “C’è uno spazio all’interno della nostra cultura per gli interventi medici: questo è il motivo per cui i medici sono importanti nel ridurre la mortalità materna e prenatale. Allo stesso tempo, dobbiamo onorare le tradizioni di milioni di donne in tutto il mondo e nella storia. Le donne hanno il potere interiore e la conoscenza interiore del parto. Esiste un parallelo tra la sessualità e il parto. Donne che state dando la vita, abbiate fiducia in voi stesse! Fidatevi del vostro potere interiore. Fidatevi della vostra capacità di dare la vita. Medici, infermiere, e tutte le ostetriche del mondo hanno il compito non di insegnare ad una donna come partorire, ma di rendere più facile per lei fare quello che sa già come fare.”
Orgasmic Birth incoraggia gli spettatori ad esaminare le proprie percezioni circa il parto, per considerare quali siano le questioni cruciali per la salute e il benessere di madre e bambino, e quindi delle generazioni future.
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