LE identità sessuali

identità sessualiPerché parlo di identità sessuali al plurale? Perché questa declinazione rimanda alla complessità dei livelli in discussione quando affrontiamo il tema, aprendo all’osservazione di uno spettro di espressività, che non si può ridurre a quella concezione statica e monolitica che tende a sovrapporre livelli e dimensioni (ad esempio sesso biologico, identità genere, orientamento sessuale) e che considera solo categorie binarie, dicotomiche (cioè: maschio & femmina).

La sessualità è divenuta oggetto di studio in ambito scientifico soltanto a partire dalla seconda metà del 1800, mentre prima è stata a lungo oggetto di discussione in ambito morale, religioso e giuridico. Forse per questo, ancora oggi e soprattutto in Italia, parlare di certi temi sembra difficile.

In ambito scientifico-accademico, diversi studiosi, ma anche filosofi (ad esempio Focault) hanno criticato la modalità con cui la scienza ha descritto e analizzato le identità sessuali fino ad oggi, evidenziando

  • da una parte come tali studi muovevano da paradigmi eterosessisti, inficiati da numerosi pregiudizi sessuali e
  • dall’altra come, attraverso il processo di categorizzazione caratteristico dell’indagine scientifica, hanno formato rappresentazioni semplificate di realtà complesse, che spesso non corrispondono a verità e possono così distorcere e invalidare la nostra percezione di questi fenomeni. 

L’identità sessuale è parte della comprensione profonda che una persona ha di se stessa come essere sessuato, di come si percepisce e di come vuole essere percepito dagli altri. Si tratta di una entità complessa, in quanto comprende diverse  componenti:

  • il genere assegnato alla nascita, cioè ciò che determina l’appartenenza al sesso maschile, femminile o intersessuale.
  • il genere esperito/espresso: genere con cui una persona si identifica  primariamente, cioè se si percepisce uomo, donna, o qualcosa di diverso da queste due polarità.
  • il  ruolo di genere, che corrisponde al modo in cui ciascuno interpreta il proprio essere maschio o femmina, anche in base all’adesione o meno alle norme sociali sul maschile e femminile (modo di vestire, linguaggio del corpo e comportamenti che sono classificati come “maschili” o “femminili” in una determinata cultura),
  • l’orientamento sessuale: attrazione emozionale, romantica e/o sessuale di una persona verso individui dello stesso sesso, di sesso opposto o entrambi.  Ci si può identificare rispettivamente come eterosessuali, omosessuali, bisessuali o altro.

L’identità sessuale ha quindi a che fare con la concezione che una persona ha di se stessa individualmente e all’interno dell’ambiente in cui vive, cioè con le caratteristiche che la rendono unica e inconfondibile. Alcune delle sue componenti sono più costanti, altre possono essere mutevoli. L’identità sessuale si trasforma con la crescita e con i cambiamenti sociali.

Non necessariamente tutti gli aspetti dell’identità sessuale – dal corpo, alla mente, al modo di presentarsi agli altri – sono congruenti tra loro.

Chi dei lettori ha adesso voglia ci comporre una propria “carta di identità sessuale” alla luce di quanto – anche se sinteticamente – spiegato qui? :-D

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